Müll schmeckt !?
Müll schmeckt, war die Antwort eines neapolitanischen Freundes auf die Frage, warum, um Himmelswillen, hier in Neapel und Umgebung so viel Müll herumliegt. Wir sollten nicht alles so verbissen sehen. Wir, damit meint er die etwa 120 deutschen Familien, die sich in Lago Patria, Licola und Varcaturo niedergelassen haben, weil sie für die NATO arbeiten. Er selbst wohnt auf dem Posillipo, wo sich der Müll doch noch in Grenzen hält – und außerdem ist er es nicht anders gewöhnt.
Für uns jedoch ist es ein regelrechter Kulturschock! Wir finden eine Landschaft vor, die in ihrer Schönheit und Grandiosität wenig Vergleichbares in Deutschland findet – und die gleichzeitig im Müll versinkt. Straßen und Häuser sind oft in schlechterem Zustand als die Ausgrabungen von Pompei, wie es scheint.
Warum muss das so sein? Fühlen sich die einheimischen Italiener wirklich so viel wohler als wir Deutschen, die so schnell wie möglich von ihren Einkäufen und Besichtigungstouren nach Hause flüchten, um den Dreck nicht sehen zu müssen? An einen Spaziergang in der Nachbarschaft, wie wir es allabendlich zuhause gewöhnt waren, ist schon gar nicht zu denken. Nicht, dass wir uns falsch verstehen: wir sind gerne hier; wir genießen die Sonne, das gute Essen, die herrliche Landschaft (meist aus der Ferne betrachtet) und die Herzlichkeit der Leute. Wir wollen nicht überheblich oder schulmeisterlich klingen. Aber wir würden zu gerne begreifen, warum der Müll sein muss, ob man nicht doch etwas tun könnte.
Ohne den Dreck könnte dieses schöne Land doch wirklich zum Paradies auf Erden werden. Und bräuchte es dazu wirklich so viel? Könnte nicht jeder einfach vor seiner eigenen Türe kehren, wie es in einem deutschen Sprichwort heißt? Wenn jeder das Stück vor seinem Haus pflegen würde, als ob es auch noch zu seinem Grundstück gehörte, hätte niemand allzuviel zu tun und bekäme ganz schnell auch Respekt vor den Straßenstücken der anderen – oder nicht?
Es verlangt nur ein klein wenig Eigeninitiative und etwas Phantasie, um einen ganzen Ort zu verschönern und ihn lebens- und liebenswerter zu machen. Man könnte sogar Wettbewerbe zwischen den Dörfern und Gemeinden ausrufen, wie sie seit einigen Jahrzehnten in Deutschland abgehalten werden. Oder man vereinbart einen Tag im Jahr, an dem alle gemeinsam ihr Dorf oder ihren Stadtteil aufräumen und anschließend zünftig zusammen feiern. So lernt man seine Nachbarn besser kennen und hat danach viel größere Hemmungen, einfach seinen Dreck aus dem Wagenfenster zu kippen. Um die streunenden Hunde könnte man sich auch kümmern, um zu vermeiden, dass sie den sorgsam zur Mülltonne gebrachten Abfall auf den Straßen verteilen. Man könnte sie sterilisieren lassen und adoptieren – schon nach wenigen Hundegenerationen wäre das Problem gelöst.
Ich weiß, dass die Italiener Witze über die peniblen Deutschen machen; ich will auch gar nicht Deutschland nach Italien holen (dann hätte ich ja dableiben können) – aber wäre es nicht schön, die positiven Seiten beider Völker zu verbinden, da wir hier die Chance haben, gegenseitig von einander zu lernen?
………….
„L’immondizia piace“, era la risposta di un amico napoletano alla domanda, perché, mio dio, a Napoli e dintorni c’è tanta immondizia. Noi non dovremmo vedere tutto in modo così estremo. Per „noi“ egli intende le circa 120 famiglie tedesche che, nel periodo di lavoro presso la NATO, si sono insediate tra Licola, Varcaturo e Lago Patria. Egli stesso vive a Posillipo, dove l’immondizia è „nei limiti“ ed inoltre non è abituato ad altro.
Per noi, tuttavia, è un vero e proprio „shock culturale“; noi ci troviamo in una regione che per bellezza e grandiosità trova difficilmente l’eguale in Germania – e che allo stesso tempo affonda nell’immondizia. Strade e case si mostrano spesso in uno stato di conservazione peggiore degli scavi di Pompei, per ciò che è dato di vedere.
Perché deve essere così? Gli italiani si sentono davvero così a loro agio a differenza dei tedeschi che terminano i loro giri di compere o visite „esplorative“ scappando a casa, per non essere costretti a vedere lo sporco? Ad una passeggiata nei dintorni di casa, così come in patria siamo abituati tutte le sere, nemmeno a pensarci …
Badiamo bene, non fraintendiamoci! „Noi“ qui stiamo volentieri, godiamo del sole, dell’ottimo cibo, dei paesaggi strepitosi – spesso ammirati da lontano – della cordialità affettuosa della gente. Non vogliamo collocarci su un piano più elevato o dar l’impressione di voler insegnare qualcosa. Ma vorremmo tanto volentieri comprendere perché l’immondizia debba starci, e se si può fare qualcosa.
Senza lo sporco questo bel paese potrebbe diventare il paradiso in terra … ci vuole davvero tanto? Non potrebbe ciascuno spazzare davanti la propria porta, così come recita un noto proverbio tedesco? Se ciascuno curasse il pezzetto davanti casa sua, non avrebbe poi un carico di lavoro così grosso e otterrebbe maggior attenzione anche per la cura degli spazi altrui – o no?
Occorre solo un po‘ di iniziativa personale ed un po‘ di fantasia, per abbellire un’area e renderla più gradevole al cuore ed alla propria qualità di vita. Si potrebbero addirittura indire delle gare fra paesi e comunità, così come da decenni avviene in Germania. Si potrebbe concordare un giorno all’anno, dedicato allo sforzo collettivo di ripulire il proprio paese o quartiere ed al termine ci si potrebbe divertire con una bella festa. In questo modo si potrebbe imparare a conoscere meglio i nostri vicini di casa e ciò comporterebbe maggiori scrupoli a scaricare la propria immondizia dal finestrino della propria vettura. Ci si potrebbe inoltre preoccupare dei cani randagi, anche al fine di evitare che l’immondizia accumulata venga sciorinata per le strade. Potrebbero essere sterilizzate ed adottati – il problema verrebbe risolto nello spazio temporale di poche generazioni canine.
Sono al corrente delle battute italiane sulla meticolosità dei tedeschi; non ho intenzione di portare la Germania in Italia (altrimente avrei fatta meglio a starmene a casa mia), ma non sarebbe bello collegare gli aspetti positivi dei due popoli, giacchè qui abbiamo l’occasione di imparare gli uni dagli altri?